Quell’audio non è chiaro Bene l’approfondimento
Il processo per il brutale assassinio di Alessio Cini, all’alba dell’8 gennaio di un anno fa, richiederà un ulteriore confronto tra il consulente tecnico incaricato dalla Corte, quello del pm e quello della difesa per la trascrizione delle intercettazioni audio, decine e decine di pagine, nelle quali secondo gli inquirenti si incardinerebbe una delle prove della colpevolezza di Daniele Maiorino che in quelle registrazioni parlerebbe con se stesso ripercorrendo i momenti del delitto, con dettagli noti solo all’omicida. Diametralmente opposta la tesi della difesa: si tratterebbe infatti di sfoghi del cognato impressionato dall’evento avvenuto a due passi dalla sua casa. "Si tratta di punti controversi fin dall’arresto di Maiorino – ha spiegato l’avvocato Giachino – Per noi, Maiorino dice ’L’hanno ammazzato’, e questa tesi è stata confermata oggi dal consulente incaricato dalla Corte, diversamente da quanto sostenuto dal consulente del pm.
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