C’è un brand che vuole trasformare il burro in oggetto d’arte e il risultato fa riflettere

Comunicare il burro come icona culturale e artistica veicolo di valori e idee, attraverso un approccio pop e innovativo. È l’idea che Sonia e Mauro, due ex casari di Latina, hanno condensato nel brand burrocrazia, sviluppato assieme all’agenzia milanese di consulenza strategico-creativa Ideabile.Niente paura, nonostante il sounding, non c’è nessuna intenzione politico-estremista – salvo forse un po’ di sano fondamentalismo alimentare – né c’entra la tediosa ed esasperante minaccia con una “r” sola. Si tratta, in sostanza, di una giovane realtà per la commercializzazione di accessori di lusso dedicati al burro, attorno al quale è nato anche un progetto comunicativo, che prevede un blog in chiave provocatoria (burrocrazine) e iniziative che ripercorrono canoni in stile arte contemporanea.Il primo passo, attingendo dal linguaggio della moda, è stato il lancio di una capsule collection, una collezione di portaburro di design ideata in collaborazione con lo studio di consulenza internazionale Simple Flair, che ha selezionato designer e brand internazionali per la realizzazione degli oggetti.
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