Origini e proprietà dell’anacardo

L’anacardo ha un cuore nel suo nome, che deriva dal greco anà kardia, “simile a un cuore”, per la particolare forma del falso frutto da cui si estrae il seme che tanto piace per il suo gusto dolce e pastoso. Apprezzato in tutto il mondo, noto con vari nomi – come mandorline indiane o anacarde, noci di acajou o acagiù (parola acaiu, che in lingua tupi significa «noce che si riproduce»), cashew nuts, noix d’acajou, noix d’Arabie, anacarde occidental, tintennusse, mahagoininnusse, mahagoni kernel, kernel westindische, elefanten lause – è in effetti semplicemente il seme dell’Anacardium occidentale, una specie arborea sempreverde della famiglia delle Anacardiaceae, originaria del Brasile ma ormai diffusa in tutto il mondo. Meno famoso, meno apprezzato, il suo frutto ha comunque un mercato perché è utilizzato per succhi e fermentazioni alcoliche.
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