Il ricordo dell’uccisione di 11 ragazzi Polemiche tra Anpi e sindaco | Ridia la lavagna simbolo di libertà

MAIANO LAVACCHIO "Non ridarò la lavagna. L’Anpi deve passare sopra il mio cadavere prima di rivedere la mia lavagna". Questa è la risposta diretta del sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna (che diserta per il secondo anno consecutivo la celebrazione) alla richiesta fatta da Giulio Balocchi, presidente dell’Anpi provinciale che ieri mattina, in occasione delle celebrazioni per l’81° anniversario della Liberazione della provincia di Grosseto, ha chiesto al sindaco di consegnare la lavagna presente nell’ufficio del primo cittadino, su cui i fratelli Matteini, Emanuele e Corrado scrissero l’ultimo messaggio alla madre prima di essere fucilati dai fascisti: "Mamma, Lele e Corrado, un bacio". "Come fa il sindaco di Grosseto a entrare nel suo ufficio tutti i giorni dove é presente la lavagna e poi intitolare una via ad Almirante (ritenuto responsabile morale dell’eccidio, ndr)? – ha detto Balocchi – Deve toglierla perché è proprietà della comunità.
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