La pastorale del Pontefice sofferente
Roma, 24 marzo 2025 – Aveva chiesto ai medici di dire sempre la verità sulle sue condizioni: e loro hanno ubbidito. Mai malattia di un Pontefice è stata più mediatica, pubblica, dettagliata. Dunque, nessuna meraviglia che a fine degenza, Francesco abbia applicato questa disposizione anche a se stesso: su quel balcone è andato il Papa com’è oggi. Prima di tutto vivo, come ama ripetere a chi gli chiede del suo stato, obiettivo per nulla scontato data l’età e le patologie. Poi, appesantito e affaticato, certo, ma sempre capace di un sorriso, di una battuta. Parla con un filo di voce, ma la vista funziona eccome, se è riuscito a notare tra la gente una signora dai fiori gialli. E a ringraziarla. Infine, uguale a stesso con la 500 bianca, il pollice alzato a salutare la folla, e la sosta a Santa Maria Maggiore, dove ha pregato cento volte e dove ha scelto di essere sepolto.
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