Cappato | Un caso di morte volontaria in Emilia-Romagna Ma serve che ogni Asl segua le stesse regole
Il giorno dopo la decisione del gip di Firenze di non archiviare Marco Cappato, Felicetta Maltese e Chiara Lalli, per il caso di Massimiliano, il tesoriere dell’Associazione Coscioni, da sempre impegnato in prima linea, è di nuovo in campo. Sappiamo che in Emilia-Romagna “ci sono state tre richieste con parere favorevole per quanto riguarda il suicidio assistito, quindi immaginiamo che sia stato concluso tutto l’iter, e uno di questi tre casi è stato esitato, quindi, se la devo interpretare, significa che quella persona ha avuto la morte volontaria” ha detto Cappato durante una conferenza stampa a Bologna. In Emilia-Romagna, a differenza della Toscana, non è stata approvata una legge, ma c’è una delibera approvata dalla Regione sul fine vita.“L’aiuto alla morte volontaria è legale in Italia da 6 anni – ha sottolineato Cappato – grazie a una sentenza della Corte costituzionale, ma nessuno ne sa nulla.
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