Gordievsky la spia venuta dal freddo Un caso di empatia strategica

Nella mattinata del 25 febbraio 2022 ricevo una telefonata da un mio amico: “Ma hai visto le immagini dall’Ucraina? Non può essere vero, deve essere sicuramente una messinscena”. L’amico in questione è persona equilibrata, intelligente, aperta e con esperienza in campo internazionale; con lui avevamo spesso discusso le notizie che davano per imminente un attacco russo in Ucraina e ci eravamo sovente soffermati a considerare come una simile ipotesi apparisse priva di razionalità, per di più in un periodo nel quale gli assetti geopolitici sembravano essere favorevoli a Mosca.Cosa aveva portato il mio interlocutore a esprimersi così? Posso scartare un allineamento ideologico con le posizioni russe; semplicemente, era rimasto ancorato al proprio bias cognitivo, ovvero all’effetto mirroring, nel valutare secondo la sua ottica la componente “intenzioni” del binomio capacità-intenzioni sul quale si basa l’intelligence predittiva.
Gordievsky la spia venuta dal freddo  Un caso di empatia strategica

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