Gracceva la storia del ‘Maresciallo Rosso’ che organizzò l’incredibile evasione di Saragat e Pertini
In un’epoca in cui la destra rialza la testa per affermare un’egemonia culturale e delle convinzioni storico-politiche traballanti quanto pericolose, è importante rispolverare nodi cruciali della storia che ha fatto l’Italia, unita, antifascista, democratica e repubblicana. E magari ritrovare nelle nobili pagine anche personaggi a cui la memoria collettiva non ha tributato abbastanza onori e attenzioni. E’ il caso di Giuseppe Gracceva, il Maresciallo Rosso, senza la cui eroica azione non avremmo avuto due presidenti della Repubblica come Giuseppe Saragat e Sandro Pertini, evasi da Regina Coeli proprio grazie al capo militare della Brigata Matteotti.Peppino, 38 anni, fieramente socialista e protagonista della Resistenza romana all’orrore nazi-fascista dal 10 settembre 1943 al 4 giugno 1944, su ordine di Pietro Nenni, mise a segno la più grande beffa subita da Priebke e Kappler: l’evasione di Saragat e Pertini condannati alla pena capitale dalle Ss.
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