L’antico pane pugliese che sfamava i contadini al lavoro nei campi
Nella Puglia di una volta, quella erede dei costumi della Magna Grecia, quella della enorme biodiversità dei pani e dei grani, il pane era un alimento completo, che doveva sfamare famiglie e lavoratori. A volte era pane e companatico insieme, serviva pure da recipiente di cibi e condimenti (lo vediamo in ricette antiche sopravvissute all’omologazione dei nostri tempi, come alcune versioni del pancotto) e doveva durare nei trasferimenti sui campi e sulle strade della transumanza. Questo spiega l’affezione per i grandi formati - si pensi alle enormi pagnotte del pane di Altamura o di Laterza - e spiega anche l’origine di un prodotto particolare come il pizzo leccese (anche detto salentino).Il pizzo lecceseA dispetto del nome, questa tipologia di pane non si trova solo a Lecce, ma è tipico della zona meridionale della Puglia, quella del “tacco”, il pizzo è una pagnotta di grano duro, di formato piccolo, ma dal peso specifico notevole.
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