Caso Paragon il governo ammette di aver intercettato gli attivisti di Mediterranea
Dopo aver inizialmente negato qualsiasi coinvolgimento, il governo ha ammesso che i servizi segreti italiani hanno usato lo spyware israeliano Graphite per spiare alcune figure legate al mondo dell’immigrazione, tra cui gli attivisti della ong Mediterranea. Lo ha confermato il sottosegretario Alfredo Mantovano, con delega ai servizi, davanti al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir). Tra le persone intercettate ci sono il fondatore di Mediterranea Luca Casarini, l’armatore della nave Beppe Caccia e il cappellano della ong, don Mattia Ferrari.Le intercettazioni facevano parte di «un’indagine preventiva sull’immigrazione»In seguito alle rivelazioni di stampa, Paragon ha deciso di recidere il contratto con il governo italiano finché il Copasir non concluderà l’indagine sull’utilizzo dello spyware.
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