Così il Signalgate ha rivelato la fallimentare strategia degli Usa di Trump contro gli Houthi in Yemen
Lo scandalo “Signalgate”, in cui quasi una ventina di funzionari ai massimi vertici dell’amministrazione degli Stati Uniti discutevano su un’app privata dei piani di attacco contro gli Houthi alla presenza di un giornalista aggiunto al gruppo per sbaglio, ha riportato l’attenzione su una delle tante guerre dimenticate in corso nel mondo: il conflitto scoppiato in Yemen nel settembre 2014 e che ha causato una delle peggiori crisi umanitarie della storia recente. Al di là della polemica in corso negli Usa per la fuga di notizie, a dieci anni esatti dall’intervento di una coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita per riportare al potere a Sana’a il governo riconosciuto dalle Nazioni Unite, l’attuale dibattito ha perso di vista un aspetto importante, ossia la mancanza di efficacia dell’intensificazione dei bombardamenti decisa dal presidente statunitense Donald Trump contro il gruppo armato sciita filo-iraniano, designato come organizzazione terroristica tra i primi atti della sua nuova amministrazione.
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