Non stiamo diventando russofili stiamo diventando russi
Il lettore mi perdonerà se torno a citare Françoise Thom, grande storica esperta di russia, ma dopo avere assistito a un grottesco dibattito televisivo – la trasmissione era “Accordi e disaccordi” – in cui Carlo Calenda ha difeso con tenacia alcune verità elementari sull’Ucraina a fronte delle balle spudorate di Marco Travaglio e Mario Giordano, non ho potuto fare a meno di ripensare a una pagina illuminante del suo ultimo libro, Poutine ou l’obsession de la puissance: “La confusione dell’intelligenza ci rende vigliacchi. Tuttavia l’impressione di vivere nell’assurdo, di capitolare davanti alla follia è ben presente e genera l’aggressività e la volgarità nella vita quotidiana che le nostre società condividono sempre di più con la società russa. L’indifferenza alla verità si diffonde: un punto di vista vale l’altro, si pensa.
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