Parole e luoghi del cibo C’era una volta l’arista di Jacopo Carrucci
Empolese Valdelsa, 26 marzo 2025 – “Domenica piove e fu gran vento e freddo tucto el di e io cominciai a mangiare su da me uno pezo d’arista.“ A Jacopo Carrucci, il più famoso pittore empolese, l’arista piaceva e molto. Al punto che nel suo Diario la cita più volte fra gli alimenti consumati. Ma quando il nome ’arista’ è entrato nel lessico gastronomico italiano? Da dove deriva? E ha sempre indicato un particolare pezzo della carne di maiale cotto in un certo modo oppure ha cambiato la natura del cibo ma non il nome? Le lasagne, per esempio, inizialmente erano dolci, una diretta conseguenza del loro nome che deriva dall’arabo “lawzinaj“, un dolce a base di pasta di mandorle tagliata a rombi. Poi nel Sud d’Italia si cominciò a riprodurre questo dessert usando la pasta fatta con acqua, uova e farina e tagliata a rombi e quadrati, ma sempre in versione dolce.
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