Restare o disertare | un conflitto interiore che attraversa le due Coree

L’apertura della ventitréesima edizione del Florence Korea Film Fest, il più longevo festival europeo dedicato al cinema coreano e in programma nel capoluogo toscano fino al 29 marzo, è stata affidata a una di quelle scene care alla cinematografia di tutti i tempi: la fuga. A fuggire – nell’action thriller “Escape”, alla sua prima nelle sale italiane – è un sergente nordcoreano che, con in mente l’idea di scappare in Corea del Sud, viene catturato nell’atto di impedire a sua volta a un altro soldato di fuggire, nei pressi della zona demilitarizzata che divide in due parti la penisola coreana. Il sergente rischia la pena capitale, ma viene salvato da un maggiore che, conoscendolo dall’infanzia, ne fa un eroe invece che un disertore. Nella storia tutt’altro che immaginaria, che ha avuto molte volte nella realtà soldati nordcoreani che hanno tentato la fuga e la diserzione, il regista sudcoreano Lee Jong-pil, ospite al festival a Firenze, mette in primo piano il sempre attuale rapporto tra le due Coree.
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