Un Papa un vino e il vil denaro | la storia di Guido Tarlati e la scomunica di Giovanni XXII

Il nostro grosso, la moneta aretina che per circa trent’anni era stata la valuta principale della città, cessò di circolare dopo la sconfitta di Campaldino nel 1289. Anche la Curia di Arezzo subì delle perdite, cedendo molte delle sue pievi e dei suoi possedimenti, fino all’avvento di Guido Tarlati.Guido, appartenente alla famiglia ghibellina dei Tarlati, signori di Pietramala, Bibbiena e Castiglioni, approfittò delle guerre che la guelfa Firenze intraprendeva contro le altre città della Toscana. Con le truppe comandate dal fratello Pietro (Pier Saccone), riuscì a riconquistare parte dei castelli del Casentino, Lucignano, Monte San Savino e arrivò fino a Città di Castello, espandendo i suoi domini fino alle Marche. Ciò contribuì a rimpinguare le casse della città e della Curia stessa. Tuttavia, nel 1325, Guido fu scomunicato da Papa Giovanni XXII, che nominò un nuovo vescovo per Arezzo, il quale però non mise mai piede nella città.
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