Caffaro l’inquinamento arriva da lontano

BRESCIA Non c’è prova che a generare il clamoroso inquinamento del Sin (sito di interesse nazionale) Caffaro sia stata l’ultima gestione del polo chimico di via Milano. E non c’è nemmeno che sia ascrivibile esclusivamente al controverso sito produttivo, un tempo produttore dei cancerogeni Pcb e dagli anni ‘80 di pastiglie di cloro fino allo stop imposto nel 2019 dalla Provincia. A sostenere questa tesi è l’ingegnere Federico Guido Vagliasindi, consulente dei dirigenti di Caffaro Brescia srl - Antonio Todisco, Alessandro Quadrelli, Alessandro Francesconi ei Vitantonio Balacco - sotto processo a vario titolo per inquinamento e disastro ambientale. Rispondendo a sei quesiti della difesa, in aula ha anche tacciato di "ascientificità" gli accertamenti dell’Arpa, secondo la quale l’inquinamento è attuale.
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