La passione per il vino nel Dna Abbiamo bottiglie da tutto il mondo
Milano – “Guarda il calor del sol che si fa vino, giunto a l’omor che de la vite cola”. Forse non ci sono parole più belle di quelle scelte da Dante per descrivere il vino. Un piacere. Un amore che dalla natura raggiunge l’uomo, in forma liquida, deliziando il palato. Da millenni. Una connessione che si riscopre anche al mercato di Wagner tra le bottiglie de “Il Grappolo d’oro”: l’angolo enoteca in questo mercato che, nato nel 1929, è il più antico della città. Dietro il bancone c’è Emanuela che affianca la figlia Arianna Zani, la titolare, la quale si divide tra l’attività che ama e la sua bimba nata da un anno e mezzo. L’enoteca esiste da decenni e ha avuto più passaggi di testimoni. “Mia figlia – spiega la signora – l’ha rilevata nel periodo Covid dopo aver affiancato per tre mesi il precedente proprietario, che è stato qui per 30 anni”.
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