La strategia del ponte di Meloni comincia a fare acqua da tutte le parti
A mano a mano che il gioco di Donald Trump si fa sempre più pesante e il linguaggio della sua amministrazione nei confronti dell’Unione europea sempre più esplicito, la posizione di Giorgia Meloni rischia di passare rapidamente dall’insostenibile al grottesco. Al vertice dei cosiddetti volenterosi, convocato ieri a Parigi per cercare di offrire al presidente ucraino Volodymyr Zelensky quel sostegno politico e militare che gli Stati Uniti hanno di fatto già ritirato, la presidente del Consiglio si distingue infatti non tanto per la sua renitenza all’invio di truppe (non è certo la sola) e forse nemmeno per la balzana insistenza su un coinvolgimento dell’Onu (che richiederebbe non solo l’approvazione della Casa Bianca, ma pure della Russia), quanto per la ripetuta richiesta di coinvolgere la stessa amministrazione americana.
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