Mise la moglie nella cuccia Condannato a 1700 ore di lavori socialmente utili | Sofferenza ripagata
di Laura Valdesi SIENA L’aveva umiliata. Costretta persino ad uscire in strada con i soli indumenti intimi, imponendole di mettersi nella cuccia del cane. A quattro zampe. Afferrandola per i capelli. La goccia che aveva fatto traboccare il vaso, già colmo di dolore e di denigrazioni. Aveva denunciato il marito, allontanandosi da casa. Quindici giorni di prognosi le erano stati dati all’ospedale. Da allora la donna senese, passo dopo passo, con tenacia e determinazione, si è fatta forza per tornare a rimettere insieme i cocci della sua esistenza. Grazie all’aiuto dei figli, di una psicologa e dell’avvocato Manfredi Biotti che ha seguito il suo delicato caso in tribunale su cui ieri il gup Sonia Caravelli ha scritto la parola fine. L’uomo voleva patteggiare ma gli è stato negato. Così ha scelto il rito abbreviato venendo Condannato a 2 anni e 4 mesi in quanto sono state confermate le accuse di maltrattamenti aggravati dalla presenza dei figli minori e di lesioni da parte del marito, formalmente non ancora ex.
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Mise la moglie nella cuccia. Condannato a 1700 ore di lavori socialmente utili: "Sofferenza ripagata" - La donna aveva denunciato il marito per maltrattamenti e lesioni "Felice di essere stata creduta, riconosciuto quello che ho passato". L’avvocato Biotti: "E’ stato messo un punto a questa brutta vicen ... (msn.com)
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