Trieste negato ancora il suicidio assistito a Martina Oppelli | Non dipende da trattamenti di sostegno vitale Chi è e di cosa soffre

Il Tribunale di Trieste ha rigettato ieri la nuova richiesta di Martina Oppelli, l’architetta 50enne affetta da oltre 20 da sclerosi multipla, di poter accedere al suicidio assistito. La professionista triestina aveva chiesto al tribunale di ordinare all’azienda sanitaria Asugi di applicare la sentenza costituzionale che ha riconosciuto, in determinati casi, il diritto di accedere alla morte assistita. Ma il Tribunale, anche sulla base del parere dei medici, ha risposto picche. Secondo i medici e il Tribunale, fa sapere infatti nel dare notizia l’Associazione Luca Coscioni, «Martina non dipende da trattamenti di sostegno vitale, quindi non ha diritto ad accedere al suicidio assistito in Italia». L’Associazione che segue da anni Oppelli nella sua battaglia ricorda che con la sentenza 135 di luglio 2024 la Corte costituzionale ha stabilito che il concetto di trattamento di sostegno vitale cui un paziente è costretto a fare totale affidamento «deve comprendere anche l’assistenza di caregivers e non essere limitato a supporti meccanici o farmacologici».
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