Caso scalone le motivazioni
La discussione sotto lo scalone municipale tra l’ex vicesindaco Nicola Lodi e l’attivista Pd Diego Marescotti c’è stata, ma "non risulta in alcun modo che" Marescotti (accusato di violenza privata nei confronti dell’ex amministratore per averlo minacciato impedendogli di salire in municipio e di recente prosciolto) "abbia impedito fisicamente a Lodi di salire le scale per andare al lavoro, fatto anzi smentito dalla stessa visione delle telecamere". Partono da questo presupposto le motivazioni con le quali il giudice Giovanni Solinas, al termine dell’udienza predibattimentale, ha disposto il non luogo a procedere nei confronti dell’attivista dem. Ma non si ferma qui. Nelle otto pagine del documento, il giudice solleva alcuni "dubbi" sulla "credibilità soggettiva" dell’ex vicesindaco, "non solo a causa dei precedenti (e negativi) trascorsi con l’imputato, ma anche perché lo stesso, nella querela e nella segnalazione del gennaio 2024, non riferiva tutti i fatti avvenuti".
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