La Russia chiede all’America di togliere le sanzioni ma quelle europee contano davvero
Vladimir Putin lo sa bene: le guerre si combattono con i carri armati, ma si vincono con le valute forti. Figuriamoci le invasioni a metà, annunciate in pompa magna e mai completate, come quella russa in Ucraina. E se oggi il rublo sogna di tornare forte, non è per una svolta sul campo, mai avvenuta vista l’eroica resistenza di Kyjiv, ma per un cambio di umore a Washington. Indispettito per non aver ottenuto la pace in ventiquattro ore, Donald Trump ha fretta di voltare pagina e passare ai prossimi dazi contro Europa, Canada e Cina. Cessate il fuoco in Ucraina, qualche parola di circostanza sulla sovranità violata, e poi via le sanzioni a Mosca. Non tutte, non subito, ma abbastanza da far capire che l’era Biden è finita e con essa la rigidità morale dell’Occidente. La Russia ha già capito l’antifona: mentre i negoziati per la pace procedono a rilento, le imprese russe sono state invitate dal Cremlino a elencare, con ordine di priorità, le sanzioni che desiderano veder rimosse, come segnalato dall’Economist.
Leggi su Linkiesta.it

Linkiesta.it - La Russia chiede all’America di togliere le sanzioni, ma quelle europee contano davvero
Video Russia chiede