Parla Leonie Radine la curatrice della mostra Sentire la presenza di New York in uno spazio dell' Alto Adige dalla vocazione internazionale
Bolzano, 28 mar. (askanews) – È possibile vivere una mostra come se si fosse all’interno di un romanzo come “Underworld” di Don Delillo? È possibile Sentire fisicamente la presenza della New York degli Anni Ottanta, con la sua energia e le sue contraddizioni, mentre si è in un elegante spazio espositivo in Alto Adige? Leggi anche › A Zagabria c’è un museo della risata, contro la negatività che ci circonda “Graffiti”, al Museion di BolzanoLa risposta a entrambe queste domande è sì: può succedere visitando l’esposizione “Graffiti” al Museion di Bolzano, che si conferma uno dei luoghi di cultura più originali d’Italia, con una fortissima e vivace vocazione internazionale. «Ci sono già state molte mostre sui graffiti – ha detto ad askanews la curatrice Leonie Radine – ma questa è davvero un’altra angolazione, un’altra prospettiva, un altro discorso sui graffiti, che si riflette più come un modo di guardare alle realtà urbane e ai paesaggi urbani che come un movimento che viene storicizzato in una mostra istituzionale».
Leggi su Iodonna.it

Iodonna.it - Parla Leonie Radine la curatrice della mostra. Sentire la presenza di New York in uno spazio dell'Alto Adige, dalla vocazione internazionale.
- Ecco chi è la nuova curatrice del Museion di Bolzano
- Da Colonia a Bolzano: intervista a Leonie Radine, curatrice di Museion
- Al Museion di Bolzano c’è una nuova curatrice: chi è Leonie Radine
- Leonie Radine è la nuova curatrice di MUSEION
- Graffiti at Museion, the evocative landscape of spray painting
- «Museion, l’arte senza barriere»
Video Parla Leonie