Valdano | Il Brasile non ha gioco né centrocampisti erano la sua identità

Scrive Jorge Valdano, sul Paìs, che “il calcio liquefa la fogna esistenziale e, con un pizzico di fortuna, ci riporta a casa con un senso di orgoglio, come se fossimo protagonisti e non spettatori dell’impresa”. E con questo presupposto commenta la disfatta del Brasile con l’Argentina.“Il Brasile ha grandi attaccanti – scrive – ma la squadra non riesce a trovarli perché mancano i centrocampisti che, in un’altra era geologica, erano la ragione del suo calcio. Ho pianto ai Mondiali del 1970 con Gerson, Pelé, Jairzinho, Tostao e Rivelino, tutti numeri 10 nelle loro squadre di casa che hanno sacrificato parte del loro ruolo abituale per affermarsi come un’orchestra calcistica e rimanere nei nostri ricordi. Nel 1982 la nazionale brillò di nuovo con Falcao, Toninho Cerezo, Sócrates e Zico, ma perse.
Valdano |  Il Brasile non ha gioco né centrocampisti erano la sua identità

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