Basta poco a diventare fascisti Cornacchione debutta da drammaturgo e scrittura Pier Luigi Bersani

Milano – Rubare una mela per necessità? Dilemma antico, dalla facile risposta. Ma diventare fascista per tenersi la casa popolare? Decisamente troppo. Eppure il povero Palmiro (nomen omen) si fa tentare, di fronte a quello sfratto che lo getta nel panico. Il resto meglio scoprirlo dal 3 al 13 aprile al Teatro Leonardo con “Basta poco“, diretta da Marco Rampoldi. Una commedia. Scritta e interpretata da Antonio Cornacchione. Con lui Pino Quartullo e Alessandra Faiella. Mentre in video Giovanni Storti e Pier Luigi Bersani, quest’ultimo nei panni del babbo. Comunista così, ovviamente. Cornacchione, non la si conosceva come drammaturgo. “Non mi conoscevo neanch’io! Debutto a 65 anni, risultato notevole. Me lo dico da solo visto che non me lo dice nessuno”. Basta così poco per lasciarsi i propri valori alle spalle? “Diciamo che è sufficiente per il mio protagonista, un don Abbondio tirato da tutte le parti.
Basta poco a diventare fascisti  Cornacchione debutta da drammaturgo e scrittura Pier Luigi Bersani

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