Presenze e assenze che dicono tutto
Roma, 30 marzo 2025 – Il congresso di Azione ha avuto il merito, per le Presenze e per le assenze, per le cose dette e per quelle non dette, di offrire la rappresentazione plastica e addirittura fisica del muro che divide le forze politiche italiane sulla politica estera e di difesa, ma, in senso più generale, sull’approccio, quasi antropologico, all’idea di interesse nazionale. (L-R) Italian Prime Minister Giorgia Meloni, Former Italian Prime Ministers Paolo Gentiloni and Mario Monti during 2nd National Congress of the political party Azione, Rome, Italy, 29 March 2025. ANSA/FABIO FRUSTACI È del tutto evidente che, nel giorno in cui incassa la benedizione di Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni, a dispetto di tutte le dichiarazioni formali in senso opposto, “ha scelto” la platea centrista di Azione per lanciare un segnale di apertura nei confronti di chi, come Carlo Calenda, si trova in larga misura sulla sua stessa lunghezza d’onda su questioni prioritarie o politicamente molto sensibili: dal sostegno all’Ucraina al piano di difesa europea attraverso l’aumento delle spese militari degli Stati, dalla critica feroce al Superbonus al via libera al nucleare.
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