Banchini il campione Fu l’impresa più grande Ecco l’incredibile storia
Fu un’impresa, quella di Bruno Banchini. E non fu certo l’unica, ma l’ultima e la più importante: realizzare il grande teatro della città, la Casa dei pratesi, come diceva tanti anni dopo Roberta Betti. Era nato nel 1857, si sposò due volte, restando due volte vedovo, con Marianna Bruni e Clementina Silli. Ebbe un figlio dalla prima moglie, Gennaro, e una figlia dalla seconda, Anita. Morì nel 1937, è sepolto nel cimitero di Chiesanuova. Era uno dei più grandi campioni di pallone elastico, uno sport molto popolare fra il ’700 e l’800: si particava in appositi impianti di gioco, gli sferisteri, che potevano ospitare migliaia di persone. Due squadre in campo, un pallone grande più o meno come quelli di oggi, tirato con un bracciale di legno che avvolgeva il pugno. Perfino Goethe nel suo Viaggio in Italia descrisse una sfida a cui aveva assistito, Leopardi compose A un vincitore nel pallone, dedicata a un amico campione.
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