Da Mina a Ferretti da Liberato a Elena Ferrante Lode ai disconnessi che si ribellano al narcisismo dei media
Fama e successo sono due elementi collegati alla notorietà. Cantanti, scrittori, politici, tutti i personaggi famosi dell’epoca digitale, sono soggetti mediaticamente sovraesposti. Non esistono più filtri. Essi appaiono costantemente in tutte le loro versioni, in tutte le loro condizioni. Rapporti affettivi, sentimenti, debolezze sono alla mercé degli schermi dove scorrono le dita. Ogni vip è costretto, per mantenere la fama, ad alimentare la sua immagine virtuale non solo per raccontare la sua opera, ma per immettere nell’etere continui aggiornamenti: colazioni, viaggi, fidanzamenti, divorzi, gravidanze, campagne di beneficenza. Una densità di informazioni indispensabile per non scomparire nel marasma degli algoritmi. Eppure c’è chi ha detto no. C’è chi, a suo modo, ha negato il consenso della propria immagine, e ha cominciato a farlo in tempi non sospetti.
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Da Mina a Ferretti, da Liberato a Elena Ferrante. Lode ai "disconnessi" che si ribellano al narcisismo dei media.
PREMIO CAMPARI A FERRETTI, BALTI E GERMANO.
AL FERRETTI CUSTOM LINE 124’ IL NAUTICAL DESIGN AWARD 2011.
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Video Mina Ferretti