Il futuro del circolo Rinascita | Appelli e firme non pagano i debiti
I debiti non si pagano con gli Appelli o i buoni propositi. Sintesi estrema ma è questo il senso dichiarato della "necessità di fare chiarezza" espressa, ieri in una nota da Maurizio Soldi presidente della Fondazione Diesse (che gestisce i beni ex Pds dopo il passaggio al Pd) e Andrea Sanquerin amministratore Immobiliare Popolare di Sesto Fiorentino, struttura operativa della Fondazione. Il tema è quello, cruciale vista anche l’imminenza dell’assemblea organizzata per il prossimo mercoledì dal comitato ’Insieme per il Rinascita’, dell’ipotizzata vendita dello storico circolo Rinascita di via Matteotti. E le puntualizzazioni, non a caso, sono indirizzate oltre che al comitato "a un’importante forza politica", ovvero proprio il Pd la cui sede di piazza Ginori è di proprietà della Fondazione: "Continuiamo a ritenere – scrivono Soldi e Sanquerin - che l’accordo raggiunto con il circolo Rinascita e Arci, con la disponibilità alla vendita delle parti individuate come ‘non necessarie’ al funzionamento del nuovo circolo, consenta di salvare il circolo stesso mettendolo al riparo da ulteriori indebitamenti e consentendogli di riprogettare le sue funzioni e attività".
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Il futuro del circolo Rinascita: "Appelli e firme non pagano i debiti".
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