In scena prende la droga dello stupro e resta incosciente Ma non creo mirando allo shock voglio spingere gli spettatori a interrogarsi spiega la vincitrice del Leone d’Argento alla Biennale Danza Che si è ispirata a una esperienza personale
«Lì per lì ho pensato a un errore. Non mi sarei neppure sognata che il Leone d’Argento della Biennale Danza potesse andare a un’artista come me». Perché? «Provengo da un contesto indipendente e – pur avendo già 40 anni – ricevo un sostegno economico solo da poco. Senza considerare che ho sempre contaminato i linguaggi e che, in realtà, è il testo il cuore della mia pratica». No no, ovviamente nessun errore: Wayne McGregor, il direttore, era straconvinto che Carolina Bianchi – brasiliana di lontane origini italiane – se lo meritasse. «Impiega il proprio corpo come elemento centrale del lavoro, radicandosi nella tradizione della performance femminile e, al tempo stesso, mettendola in discussione. Rappresentante dell’avanguardia più radicale, ci ricorda l’imprescindibile bisogno di voci nuove così rigorose» ha scritto McGregor nella motivazione del premio che le verrà consegnato a Venezia durante la manifestazione dal titolo Myth Makers/Creatori di miti (17 luglio-2 agosto).
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Iodonna.it - In scena prende la droga dello stupro e resta incosciente. “Ma non creo mirando allo shock, voglio spingere gli spettatori a interrogarsi” spiega la vincitrice del Leone d’Argento alla Biennale Danza. Che si è ispirata a una esperienza personale
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