I buoni motivi gastronomici che portano a Forlì

Iniziamo con il chiederci: per cosa è conosciuta Forlì nel mondo? Oppure, restringendo il campo: per cosa è conosciuta Forlì nel resto d’Italia? Se parliamo di Romagna, non c’è storia: vi risponderanno la riviera e le vacanze al mare (sarebbe più corretto dire «l’accoglienza calorosa e la capacità di promozione turistica»), le opere artistiche bizantine (ma qui stiamo parlando principalmente di Ravenna, che si accinge a ospitare re Carlo e la regina consorte Camilla nei giorni del loro ventesimo anniversario di matrimonio, e poi dicono che il romanticismo porta a Venezia), le Foreste Casentinesi, la campagna e le dolci verdi colline celebrate da Giovanni Pascoli e, non ultimo, il sangiovese, la piadina e il buon mangiare.E Forlì? È una delle province di questa terra amata da tutti, è legata a Cesena da un trattino che le tiene insieme un po’ a forza, è orfana di Rimini che se ne è andata a far capoluogo da sé nel ’92, è legatissima al suo prezioso pezzetto di mare presidiato da Cesenatico, è molto fiera di borghi unici come Bertinoro (il balcone di Romagna), Forlimpopoli (dove è nato Pellegrino Artusi) e Terra del Sole (esempio perfetto di città ideale medicea), è meno fiera di un borgo che richiama “turisti” perché ha dato i natali e conserva le spoglie di un personaggio storico non degno di tali onori.
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