Il paradosso del duro lavoro

Ieri ho corso la mia prima maratona. Eppure non so ancora rispondere alla domanda «Perché lo fai?», che tanti mi hanno posto nei mesi di allenamento che hanno preceduto la gara. Una delle persone a cui ho inviato la foto di me felice all’arrivo con la maglia da finisher, ha risposto: «Che hai vinto?».Niente. Niente podio, soldi, regali. Per preparare una maratona, si fatica tantissimo, ma non si corre per vincere, a meno che tu non sia un top runner.Quindi? Perché lo facciamo?«Quando vedi migliaia di persone che si spingono felicemente in una gara che sarebbero anche autorizzate a non finire, inizi a capire che sta succedendo qualcosa di profondamente umano», ha scritto su The Atlantic Alex Hutchinson, giornalista-runner esperto di sport endurance, in un articolo titolato “The Paradox of Hard Work”.
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