Beko trova l’accordo con il Governo per 700 lavoratori ma continuano gli esuberi
Ci sono volute oltre 12 ore di trattativa, ma alla fine si è trovata la quadra per evitare il licenziamento di migliaia di dipendenti e la chiusura degli stabilimenti. Protagonista di questa ennesima crisi italiana è Beko, multinazionale di elettrodomestici di proprietà del gruppo turco Arcelik che alla fine del 2024 aveva annunciato quasi 2mila esuberi e la serrata di diversi stabilimenti e linee di produzione in Italia. Con l’accordo raggiunto al Mimit tra Governo, azienda e parti sociali, lo scenario migliora in parte vedendo gli esuberi dimezzati, l’investimento di 300 milioni di euro nel triennio 2025-2027 e la reindustrializzazione dello stabilimento di Siena.l’accordo tra Beko e il GovernoCosì come riferito dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’accordo raggiunto con Beko e le parti sociali (Fim, Fiom, Uilm, Uglm, Filcams, Fisascat, Uiltucs e Ugl terziario) potrà essere definitivo soltanto nella giornata di lunedì 14 aprile, dopo cioè che anche le assemblee dei lavoratori dell’azienda lo abbiano valutato e approvato.
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