Le ultime disperate ore di Sanae forse ha provato a guadare il fiume prima di morire
Alzano Lombardo. L’ultima parola l’avrà “l’autopsia vera”, come la definiscono per semplificare gli inquirenti. Ovvero gli esami tossicologici e istologici disposti sul corpo di Sanae Lahbil, la 44enne marocchina trovata senza vita domenica mattina 6 aprile sotto un cavalcavia nel greto del fiume Serio. Per i risultati ci vorrà del tempo, verosimilmente qualche settimana. Nel frattempo, le ipotesi che si fanno largo rendono il giallo sempre più sbiadito, profilando una morte per cause accidentali e non per omicidio volontario, anche se le indagini proseguono formalmente su questo fronte per non lasciare nulla di insondato.A indirizzare i carabinieri del nucleo investigativo su questo binario ci sono gli elementi raccolti finora. Ovvero l’assenza sul corpo della 44enne di evidenti segni di violenza, come di evidenti segni di difesa.
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Le ultime disperate ore di Sanae: forse ha provato a guadare il fiume prima di morire.
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