Gaza il testamento di Rifat

In un commovente articolo di Haaretz, Hanin Majadli riporta le ultime parole di uno dei quindici soccorritori – medici, paramedici e pompieri – uccisi di recente dall’esercito israeliano mentre prestavano aiuto alle vittime dell’ennesimo bombardamento di Gaza. Un lascito, quello di Rifat Radwan, rimasto impresso nel suo cellulare, rinvenuto nella fossa comune nella quale è stato seppellito insieme ai suoi compagni di sventura dopo la strage.Mentre i soldati si avvicinano sparando all’impazzata, riecheggia la registrazione di Rifat, l’infermiere inizia a recitare la “Shahada, la professione di fede musulmana”. Gli spari si interrompono per un attimo, dandogli il tempo di esclamare: “Non c’è altro Dio all’infuori di Allah e Maometto è il suo profeta”.Dopodiché inizia a ripetere “Dio è grande”, mentre gli spari “si intensificano e la sua voce si affievolisce.
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