Un Paese diviso non cresce l’Italia ha bisogno di cooperazione non di frammentazione

C’è un male antico che serpeggia nel tessuto sociale ed economico del nostro Paese, un’inclinazione profonda e radicata alla divisione. Una mentalità che oppone, separa, erige muri invece di costruire ponti. È la logica del “tu o io”, dello scontro per la minima visibilità, della frammentazione in micro-interessi, in piccoli feudi che si contendono spazi invece di condividerli. Questo atteggiamento non solo rallenta lo sviluppo, ma mina alla base ogni possibilità di crescita strutturata e duratura.Accade in ogni ambito. Nelle dinamiche istituzionali, nelle realtà associative, nelle imprese, negli ambienti professionali. Il veto incrociato, la diffidenza, la corsa a ostacolare piuttosto che a proporre, finiscono per disgregare più che costruire. È un sistema che anziché stimolare il merito, lo disperde.
Un Paese diviso non cresce  l’Italia ha bisogno di cooperazione non di frammentazione

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