Così lo sport apre una finestra sulla tragedia silenziosa di Haiti

“Un tempo, il mio paese risplendeva di speranza e cultura. Oggi, la brutalità ci ha privato di questo privilegio“: si apre Così il messaggio pubblicato su Instagram lo scorso 8 aprile da Melchie Dumornay, 21enne centrocampista Haitiana dell’Olympique Lione femminile. Il suo post è arrivato pochi giorni dopo l’assalto alla prigione di Mirebalais, la sua città natale, da parte delle gang criminali che stanno seminando il panico nel paese. 500 detenuti sono fuggiti, e numerose persone hanno dovuto abbandonare le proprie case per mettersi al sicuro.Ciò che sta accadendo nel paese caraibico è largamente ignorato in Italia e in gran parte del mondo occidentale, eppure la situazione ad Haiti è ormai diventata di estrema gravità. Stiamo parlando di un paese che da tempo ha a che fare con enormi problemi di povertà e instabilità politica, che hanno finito per precipitare dopo l’assassinio del Presidente Jovenel Moïse nel luglio 2021.
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