Il ricordo di Roberto Ruffilli Fu preveggente ucciso perché dava fastidio

Forlì, 16 aprile 2025 – Fu la fine dell’uomo, ma non la fine dell’idea: la mattina del 16 aprile 1988, Roberto Ruffilli veniva assassinato nella sua abitazione in corso Diaz per mano di due sicari delle Brigate Rosse. Così il senatore forlivese divenne martire civile di un’Italia ferita, che oggi – a distanza di 37 anni – continua a interrogarlo e a ricordarlo.Proprio per tenere sempre viva la sua memoria, questa mattina all’interno del Campus di Forlì si è tenuta una tavola rotonda dal titolo ‘Riforme istituzionali: l’attualità del pensiero di Roberto Ruffilli’, organizzata dalla Fondazione Ruffilli che ha visto l’intervento di numerose voci autorevoli della politica, della giustizia e della cultura italiana.I lavori si sono aperti con il saluto di Pier Giuseppe Dolcini, presidente della Fondazione, che è andato subito al cuore del discorso: “Roberto Ruffilli sapeva bene quello che serviva in Italia in quel momento: la riforma delle istituzioni.
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