Morì dopo una caduta in un dirupo fu un femminicidio

Tempo di lettura: 2 minutiNon era ubriaca, quando, allontanandosi dal compagno violento con cui aveva litigato, cadde in quel dirupo, non lontano dalla roulotte che condividevano. Soprattutto non fu un’embolia, ma quello stesso uomo, a ucciderla, soffocandola dopo averla colpita con un pugno alla testa mentre era inerme a terra con una caviglia fratturata. E’ la svolta nelle indagini sulla morte di Marta Maria Ohryzko, la 32enne ucraina trovata senza vita il 13 luglio 2024 in località Vatoliere di Ischia. I carabinieri dell’isola e la Procura di Napoli (pm Alfredo Gagliardi e procuratore aggiunto Raffaello Falcone) hanno notificato le nuove accuse al compagno della vittima, il 41enne di nazionalità russa Ilia Batrakov, già detenuto nel carcere di Poggioreale per la stessa vicenda.    Finora gli è stato contestato il meno grave reato di maltrattamenti in famiglia aggravato dall’evento morte, che ora, riqualificato sulla base dei nuovi elementi investigativi raccolti, si trasforma in omicidio volontario pluriaggravato dalla crudeltà e dalle problematiche psichiatriche della vittima.
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