Ullrich Ai miei tempi il doping era il mondo in cui dovevamo muoverci il ciclismo oggi è più consapevole

Ullrich: «Ai miei tempi il doping era il mondo in cui dovevamo muoverci, il ciclismo oggi è più consapevole»Repubblica, con Cosimo Cito, intervista Jan Ullrich grande ciclista a cavallo degli anni Novanta e Duemila, coinvolto nel doping e che ha affrontato una lunga battaglia – vinta – contro le dipendenze.Cos’era il ciclismo negli anni delle sue battaglie sulle montagne con Armstrong e Pantani?«Il ciclismo, a quei tempi, era fortemente influenzato dalla pressione e dalle aspettative di tanti: tifosi, sponsor, tv, case produttrici. Il doping era il mondo in cui dovevamo muoverci, il mare in cui dovevamo nuotare, era dovunque. Il ciclismo ha imparato molto da quegli anni. I sistemi di controllo sono migliori ora e più organizzati professionalmente e i ciclisti sono più consapevoli, più sensibilizzati e informati.
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