Via il moralismo dalla patologia delle scommesse dei calciatori

Ha detto al Messaggero il ministro dello Sport, Andrea Abodi, che “considero questa storia” – quella dell’inchiesta della procura di Milano sulle scommesse fatte da dodici calciatori su piattaforme online illegali tra il 2021 e il 2023 – “un alto tradimento dei sentimenti, perché il calcio vive di passioni, oltre che di credibilità, perché i ragazzi sanno che non devono scommettere mai sul calcio”. Che il calcio non viva più di passioni è fatto assodato da tempo. E’ sport sì, ma anche un business con un impatto sul pil italiano di 11,3 miliardi di euro, almeno secondo “Report Calcio” (studio realizzato dal Centro studi Figc in collaborazione con l’Arel e PwC Italia). Più volte lo stesso ministro ha sottolineato l’importanza del calcio per l’economia italiana.     Ha aggiunto il ministro Abodi che “non sono un giudice, ma esprimo un giudizio basilare sui princìpi dello sport.
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