Conoscere la religione fa capire il mondo d’oggi

1.164.000 studenti italiani hanno deciso di non frequentare l’ora di religione che, come è noto, da noi non è obbligatoria. Sono 68 mila ragazzi in più rispetto all’anno precedente: erano il 15,5 per cento nel 2022-23, sono diventati il 16,6 per cento nel 2023-24. Firenze è la città più laica con il 51,5 per cento, seguono Bologna (47,29 per cento), Aosta (43,58 per cento), Biella (40,62 per cento) e via via fino a Trieste (37,94 per cento) e Torino (37,67 per cento). Sono invece a queste lezioni più del 97 per cento degli studenti di Taranto, Benevento e Barletta. Ma c’è un istituto, l’Olivetti di Ivrea, che risulta al primo posto con il 90,7 per cento di ragazzi che non frequentano religione.Le ragioni per cui non si frequenta questa materia sono le più varie: da chi la ritiene noiosa a chi calcola che se non fa religione esce un’ora prima, da chi si dichiara un bestemmiatore a chi ha appena finito il Ramadan, da chi perché è un testimone di Geova a chi non frequenta perché è un cristiano ortodosso, da chi perché è di Tunisi a chi lo ritiene un fatto privato fino a chi, non essendo cattolico, non è interessato a quella conoscenza.
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