Da attrazione degli anni 50 alla scia di morti

AGI - Otto minuti per superare 3 chilometri e un dislivello di 1060 metri, sospesi sul golfo di Napoli tra mare e monte. La funivia del Faito, da Castellammare di Stabia alla sommità di uno dei rilievi del Napoletano, era nata come attrazione turistica, aprendo al pubblico il 24 agosto 1952. E per otto anni ogni primavera e ogni estate aveva trasportato centinaia di gitanti e turisti a prendere il fresco e a godere di un panorama mozzafiato. Incidente del 1960 Ma nella giornata di Ferragosto del 1960, la cabina proveniente dal monte, forse per l'alta velocità, si sganciò dai fili di trazione e si schiantò sui binari della sottostante Circumvesuviana, provocando la morte di quattro persone: il commerciante Francesco Cimmino e suo figlio Luigi di 9 anni; il manovratore della funivia, Armando Lanza; e un pensionato, Girolamo Di Costanzo.
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