Grandissimo Gatsby Il secolo d’oro del mistero americano

"Qualcosa di nuovo, di straordinario, di bello e semplice, dalla struttura intricata", Francis Scott Fitzgerald diceva di voler scrivere un libro del genere rivolgendosi, in una lettera, al suo storico editor Maxwell Perkins. Pochi anni dopo, nell’aprile 1925, avrebbe pubblicato la prima edizione del Grande Gatsby. Accolto con freddezza dai lettori e dalla critica, il breve romanzo non fu compreso immediatamente, vendendo solo venticinquemila copie iniziali. L’apparente semplicità della trama ingannò i letterati contemporanei, eppure lo stile così scorrevole e al tempo stesso denso di narrazione e idee, dimostrò fin da subito l’unicità di Gatsby. E la sua capacità di sollevare domande eterne, ancora oggi senza risposta, sul sogno americano, sulla caduta del mito e sull’identità ambigua e complessa di un popolo che in ogni epoca sembra credere nella luce verde di Gatsby, contro il tempo e controcorrente.
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