Il mondo in fiamme fa scintillare l’irrilevanza dell’opposizione

In attesa di conoscere l’esito dell’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump che si terrà oggi pomeriggio a Washington, e dunque anche le possibili evoluzioni della guerra commerciale, dell’alleanza transatlantica, del conflitto in Ucraina, è venuto forse il momento di ragionare sulla totale irrilevanza delle opposizioni e del loro posizionamento su ciascuno dei temi summenzionati, vale a dire su tutte le questioni centrali della politica mondiale. La spiegazione più semplice di questo triste stato di cose ha un nome e cognome: Elly Schlein. Ma è una risposta molto parziale. In fondo, Schlein ha solo portato a compimento un processo cominciato molto prima, con Nicola Zingaretti, e solo apparentemente interrotto da Enrico Letta, che del resto è stato proprio Zingaretti a incoronare, così come, a sua volta, è stato Letta a organizzare il rientro e il passaggio di testimone, diciamo così, con Schlein (anche grazie, va detto, all’insipienza dei riformisti).
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