La difficoltà e la soddisfazione di portare il volley femminile nelle grandi città

È qui la festa? O meglio: è qui lo show? La pallavolo femminile italiana non vuole più essere una comparsa. Cerca teatri, anzi arene e colonne sonore all’altezza del movimento. Nonostante vittorie, ori storici, palazzetti sempre più pieni e tre semifinaliste italiane su quattro in Cev Champions, il movimento fatica ancora ad emergere, soprattutto nelle grandi città.   Sabato, Vero volley Milano (che fino al 2022 era Vero volley Monza) sfida l’Imoco Conegliano per gara 2 dei playoff scudetto, provando a trasformare l’evento partita in uno spettacolo, oltre la tecnica. Al suono di “Dove si balla”, hit di Dargen D’Amico scelta per l’occasione, all’Unipol Forum di Assago, va in scena il secondo match dopo la vittoria per 3-1 delle venete di mercoledì. “Vogliamo offrire – dice Gianpaolo Martire, Responsabile Marketing del club – non solo la visione di un match, ma una vera esperienza: solo tifo a favore, mai negativo, con una arena sempre vivace grazie ad una scaletta ben precisa di attività ingaggianti”.
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