Liste d’attesa e poteri sostitutivi non c’è l’intesa tra governo e Regioni ora si apre mediazione di 30 giorni

Niente intesa nella Conferenza Stato–Regioni sul dpcm che dovrebbe indicare come attuare il passaggio della norma riguardante le situazioni di inadempienza regionale sulle Liste d’attesa. La riunione termina con un nulla di fatto, con le Regioni che hanno proposto il rinvio della discussione sui poteri sostitutivi, ma il governo – rappresentato dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato – ha rifiutato la richiesta. Da questo momento in poi si apre una fase di 30 giorni per un’eventuale conciliazione. Se non si dovesse trovare l’intesa durante questa fase di mediazione, il ministero potrebbe comunque decidere di andare in Cdm e varare il dpcm con una delibera motivata.Prosegue pertanto lo scontro, diventato politico, tra il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e le Regioni. Al centro di tutto ci sono i poteri sostitutivi che il decreto elettorale del giugno 2024 assegna a un “Organismo di verifica e controllo” alle dirette dipendenze del ministro della Salute, che potrà intervenire, ispezionare e commissariare le aziende sanitarie regionali quando le cose non vanno: attese oltre i limiti, Liste chiuse, intramoenia dilagante e molto altro ancora.
Liste d’attesa e poteri sostitutivi non c’è l’intesa tra governo e Regioni  ora si apre mediazione di 30 giorni

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