Ogni suicidio in cella racconta una storia che non abbiamo voluto ascoltare

Non ci sono eroi in carcere. Ma uomini. Che noi non vediamo, o non vogliamo vedere o fingiamo di non vedere. Troppa fatica allungare lo sguardo, abbracciare la miseria nelle strade e scorgere quel che c’è oltre le mura di quei fortini guardati a vista dalle altane da agenti con il basco blu. Della loro disperazione ci arriva solo una eco. Quella morte improvvisa è suicidio? Quel ragazzo che ha inalato gas dal fornelletto da campeggio voleva solo stordirsi o uccidersi? Nel 2024 siamo arrivati a 79 vittime, come dice il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, anzi a 89, come dice l’associazione Ristretti orizzonti. Saranno poche o tante? I numeri si accumulano, ma non parlano da soli. Annoiano, anestetizzano. Sembriamo distratti.Niente sembra scuoterci. I suicidi in carcere sono un tabù, non per ragioni etiche ma strutturali.
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