Parsi Vittoria che ricorda le battaglie del primo femminismo Non contrapporre donne e trans
La decisione della Corte Suprema britannica, che ha stabilito che si può definire donna solo chi è nata biologicamente tale, «è una Vittoria per tutti, se si pensa alle battaglie del primo femminismo e a quei Paesi del mondo in cui ancora si pratica l'infibulazione, in cui a sposarsi sono le bambine, in cui la maternità è un obbligo e in cui le ragazze non possono studiare, guidare o uscire da sole», ma «è sbagliato, anzi vergognoso, mettere le donne contro i transgender» e non tenere conto dell'ampio spettro di sensibilità che caratterizzano la società odierna. A scandirlo è la psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi.La Corte Suprema britannica ha sancito che le persone transgender non hanno diritto a essere riconosciute come donne. Cosa ne pensa? «Così come è stato per le femministe, che hanno lottato per il riconoscimento dei loro diritti, ora è bene tutelare i transessuali.
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