Cimitero Mediterraneo dieci anni dopo quel barcone è ancora qui

A dieci anni dal peggior naufragio nel Mediterraneo, l’Italia si ricorda delle sue vittime come si onorano i morti di una guerra dimenticata: senza conoscerne i nomi, senza sapere dove siano finiti i corpi, senza assumersi fino in fondo la responsabilità delle circostanze che hanno reso possibile la tragedia. Il 18 aprile 2015, un peschereccio con a bordo almeno 900 persone si è capovolto al largo della Libia mentre tentava di avvicinarsi a un mercantile, il King Jacob. Ventotto superstiti. Un numero incalcolabile di dispersi. Una bara comune senza croce, sotto forma di mare.quell’affondamento – più che una tragedia, un crimine lasciato impunito – fu il risultato di una decisione politica. dopo la fine dell’operazione Mare Nostrum, sostituita con Triton, l’Europa aveva scelto di investire meno nella ricerca e soccorso e più nel controllo delle frontiere.
Cimitero Mediterraneo  dieci anni dopo quel barcone è ancora qui

Lanotiziagiornale.it - Cimitero Mediterraneo: dieci anni dopo quel barcone è ancora qui

Leggi su Lanotiziagiornale.it

Potrebbe interessarti anche:

Altre testate riportano aggiornamenti

Video Cimitero Mediterraneo